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Sottofondi e massetti: come garantire stabilità al pavimento

Scritto da Federico Mattei | 08/07/25 7.30

Realizzare un pavimento solido e duraturo parte sempre dalle fondamenta: il sottofondo. In questo articolo scopriamo cos'è il sottofondo pavimenti, come si differenzia dal massetto, quali sono le tipologie più utilizzate e come garantire una posa a regola d’arte.

INDICE DEI CONTENUTI:

Perché il sottofondo è fondamentale

Quando pensiamo a un pavimento bello, stabile e duraturo, raramente ci soffermiamo su ciò che c’è sotto. Eppure, è proprio il sottofondo a determinare la resa finale. Una base eseguita correttamente consente alla pavimentazione di resistere al tempo, ai carichi e alle sollecitazioni senza cedimenti o crepe.

In edilizia, si dice spesso che "la finitura è solo la punta dell’iceberg": tutto ciò che non si vede è ciò che regge davvero la struttura. E il sottofondo fa parte proprio di questa struttura invisibile ma indispensabile.

Cosa cambia tra sottofondo e massetto

Nel linguaggio comune, spesso vengono confusi. Ma tecnicamente sono due elementi diversi.

  • Il sottofondo è lo strato che si realizza sopra la soletta strutturale. Serve a livellare, proteggere impianti e garantire l’isolamento.
  • Il massetto, invece, è lo strato di finitura, quello più vicino alla posa della pavimentazione vera e propria. Deve essere perfettamente planare, resistente e compatibile con il tipo di rivestimento scelto.

Entrambi vanno progettati in modo coordinato. Un errore nel sottofondo può compromettere l’intero pavimento, anche se il massetto è realizzato a regola d’arte.

Le principali tipologie di sottofondo pavimenti

Ogni cantiere ha le sue esigenze, e scegliere il giusto tipo di sottofondo significa garantire stabilità e funzionalità.

Sottofondo monostrato

È il più semplice: un unico getto di calcestruzzo, spesso con l’aggiunta di materiali alleggerenti. Viene utilizzato quando non sono necessarie stratificazioni complesse o prestazioni termiche elevate.

Sottofondo bistrato

Composto da due strati distinti: il primo è solitamente un alleggerito con funzione di riempimento e isolamento, mentre il secondo è uno strato più resistente, pensato per accogliere il massetto. Questa soluzione è molto usata nei cantieri residenziali moderni, dove si integrano impianti, riscaldamento a pavimento e requisiti acustici.

Alleggeriti e autolivellanti

  • I sottofondi alleggeriti riducono il carico strutturale e migliorano le prestazioni termoacustiche.
  • Gli autolivellanti, invece, si distinguono per la loro capacità di creare superfici perfettamente planari anche in spessori ridotti. Sono perfetti in caso di ristrutturazioni o per accogliere rivestimenti vinilici, laminati e parquet.

Abitudini costruttive nei territori serviti da SILLA

Le scelte sui sottofondi cambiano anche in base alla tradizione edilizia del territorio. Nelle zone tra Ferrara, Copparo, Comacchio e Mesola, ad esempio, è molto comune l’uso di sottofondi alleggeriti o bistrato, soprattutto in presenza di ristrutturazioni su edifici datati e fondazioni umide, dove è necessario contenere i pesi e garantire l’isolamento dal basso.

In contesti come Ravenna, Faenza, Lugo o Imola, dove prevale l’edilizia residenziale contemporanea o i cantieri di nuova costruzione, si predilige invece una stratigrafia più tecnica, spesso con riscaldamento a pavimento e sottofondi autolivellanti, per ottimizzare tempi e planarità.

Anche nelle aree del Polesine, tra Rovigo e Chioggia, il sottofondo deve spesso adattarsi a esigenze legate a piani seminterrati o edifici misti in muratura e calcestruzzo, dove la stratigrafia dev’essere studiata caso per caso, tenendo conto di umidità e assestamenti del terreno.

Questa varietà territoriale conferma l’importanza di scegliere materiali e soluzioni in funzione del contesto locale, affidandosi a rivenditori che conoscono da vicino le abitudini e le criticità costruttive delle province in cui operano.

Cosa deve garantire un buon sottofondo

Un sottofondo pavimenti ben progettato non deve solo “riempire uno spazio”. Deve assolvere a diverse funzioni tecniche:

  • Stabilità strutturale: deve reggere carichi statici e dinamici nel tempo, senza cedimenti.
  • Isolamento termico e acustico: grazie all’uso di materiali idonei, come polistirene espanso o perlite.
  • Protezione degli impianti: tubi e cavi devono essere ben ancorati, isolati e protetti da eventuali sollecitazioni.
  • Compatibilità con il massetto: l’interfaccia tra sottofondo e massetto è delicata. La scelta di materiali compatibili previene crepe, distacchi e altri danni.

Solo se queste condizioni sono rispettate, si può davvero parlare di un lavoro eseguito "a regola d’arte".

Stratigrafia: come si compone un sottofondo ben fatto

La stratigrafia, ovvero la sequenza degli strati sotto il pavimento, cambia in base al tipo di costruzione. Tuttavia, uno schema standard prevede:

  1. Solaio o supporto grezzo
  2. Barriera al vapore (in presenza di ambienti umidi)
  3. Strato alleggerito o riempimento isolante
  4. Impiantistica (elettrico, idraulico, riscaldamento a pavimento)
  5. Strato strutturale (cementizio o a secco)
  6. Massetto di finitura
  7. Rivestimento (piastrelle, parquet, vinilico...)

Ogni strato ha uno spessore e una funzione specifica. Saltarne uno o realizzarlo con materiali sbagliati può compromettere l’intero sistema.

Normative da conoscere

Chi opera in cantiere deve conoscere almeno due riferimenti fondamentali:

  • UNI 11944:2023, che classifica i massetti e definisce caratteristiche minime (resistenza, planaritá, spessori minimi).
  • Le linee guida di CONPAVIPER, l’associazione di riferimento per pavimentazioni continue, che pubblica regolarmente approfondimenti tecnici molto utili.

Seguire le normative non è solo una questione di conformità: significa anche tutelare sé stessi da contenziosi e garantire un risultato più professionale.

Errori comuni da evitare

Uno dei problemi più frequenti è l’assenza di giunti di dilatazione, che causa fessurazioni nel massetto o direttamente nel pavimento finito.

Altre criticità comuni:

  • Umidità residua: spesso si posa troppo in fretta il rivestimento, senza verificare il grado di asciugatura.
  • Pendenze errate: soprattutto nei bagni o nei locali tecnici, dove è fondamentale lo smaltimento dell’acqua.
  • Isolamento assente o insufficiente: causa dispersioni termiche e trasmissioni acustiche fastidiose.

Una corretta pianificazione e l’utilizzo di materiali adeguati possono prevenire la maggior parte di questi errori.

FAQ: domande frequenti

Cos’è esattamente un sottofondo pavimenti?
È lo strato intermedio tra la struttura dell’edificio e il massetto, progettato per livellare, isolare e proteggere.

Quando è necessario usare un sottofondo alleggerito?
Quando si lavora su solai esistenti, in ristrutturazione o dove il peso complessivo deve essere contenuto.

Quanto deve essere spesso un sottofondo?
Dipende dal progetto, ma in genere si va dai 3 ai 10 cm, considerando anche gli spessori richiesti per l’isolamento e il passaggio impianti.

Il ruolo di SILLA nella scelta dei giusti materiali

Che si tratti di un nuovo edificio o di una ristrutturazione, la realizzazione del sottofondo pavimenti è una fase da non sottovalutare. SILLA, con le sue 17 filiali e un’ampia gamma di materiali professionali, è il partner ideale per supportarti in ogni fase del cantiere.

Dai sottofondi alleggeriti alle soluzioni per riscaldamento a pavimento, i nostri esperti ti aiutano a trovare il materiale più adatto, tenendo conto di normative, budget e destinazione d’uso.