Cappotto termico bioedilizia: quali materiali valutare per l'isolamento termico

L'isolamento termico di un edificio permette di ridurre i costi della climatizzazione (invernale ed estiva), limita dispersioni e ponti termici e assicura eccellenti condizioni di comfort abitativo. Perché assicurarsi la massima efficienza energetica è però importante scegliere i materiali che garantiscono le migliori prestazioni, valutando conduttività e trasmittanza termica. Nel caso del cappotto termico bioedilizia, quali sono i materiali sostenibili più indicati per isolare e coibentare l'esterno e l'interno? Scoprilo qui.

Isolamento termico: quali caratteristiche deve avere

L'efficienza energetica di un edificio è inversamente proporzionale alla dispersione di calore che passa attraverso i muri e le pareti. Applicare un isolamento termico, all'interno oppure all'esterno, permette di coibentare gli ambienti, eliminando dispersioni e ponti termici e, al contempo, riducendo i consumi energetici (e i costi in bolletta). 

Il sistema più utilizzato per l'isolamento esterno è il cappotto termico. Esso è costituito da una serie di pannelli, di spessore variabile, che vengono applicati sulla facciata per evitare che il freddo invernale o il caldo estivo penetrino nell'edificio. 

In alternativa, quando ad esempio non è possibile realizzare il cappotto esterno perché l'edificio su cui si va a operare è situato in una zona vincolata o in un centro storico, è possibile optare per l'isolamento interno. Anche in questo caso si utilizzano dei pannelli che vengono applicati sulle pareti e che fungono da barriera protettiva, trattenendo all'interno il caldo (in inverno) o il fresco (in estate).

In entrambi i casi, i fattori da prendere in considerazione per valutare l'efficacia e l'efficienza dell'isolamento sono due:

  • Conduttività termica (λ) è la capacità del materiale che compone i pannelli di condurre il calore. Maggiore è questa capacità, più basso sarà il valore di λ. Una buona conduttività termica è compresa tra 0,01 e 0,06 W/mK
  • Trasmittanza termica (U) è il flusso di calore che attraversa la struttura di un edificio a causa della differenza tra temperatura interna ed esterna e, anche in questo caso, dipende dalle caratteristiche del materiale.

Materiali per realizzare un cappotto in bioedilizia

In genere il cappotto viene realizzato con materiali sintetici, come il polistirene espanso sinterizzato (EPS). L'avvento dell'edilizia sostenibile ha portato ingegneri e imprese a inserire nei loro progetti isolanti naturali e minerali, capaci di garantire massima efficienza rispettando quelli che sono i canoni della bioedilizia.

Ecco quali sono i materiali bioedili più diffusi e innovativi per realizzare un cappotto termico.

Isolanti organici naturali

  • Pannelli in fibra di legno: realizzati con residui di segherie, sono principalmente di legno di abete o di pino. Le caratteristiche intrinseche della materia prima assicurano permeabilità al vapore acqueo, ottime capacità di accumulo del calore (con una conduttività termica dello 0,04 W/mK) e proprietà fonoisolanti apprezzabili. La sua frantumazione in fibre conferisce al pannello elevata stabilità ed è per questo che viene spesso utilizzato per l'isolamento del tetto, delle pareti e della facciata.
  • Sughero: ricavato dalla corteccia della quercia, ha buone proprietà isolanti (λ=0,04 W/mK) con un'elevata capacità di accumulo del calore. Può essere utilizzato sfuso come riempimento termoisolante o in pannelli.
  • Canapa: pianta molto robusta, che cresce velocemente e con una fibra estremamente resistente allo strappo e all'umidità. Ha buone proprietà isolanti e un'elevata capacità di accumulo del calore (λ=0,04 W/mK). Viene utilizzata per la realizzazione di pannelli isolanti per la facciata, pannelli fonoisolanti anti calpestio sotto il pavimento flottante (ad esempio il parquet) e sfusa come riempimento isolante tra i legni di imbottitura.
  • Fibra di cellulosa: è ricavata dalla carta di giornale riciclata, quindi è un prodotto estremamente sostenibile. Le sue proprietà termoisolanti sono eccellenti (λ=0,04 W/mK), assorbe bene il suono ed è difficilmente infiammabile. Può essere utilizzata sfusa o tramite insufflaggio tra i legni di imbottitura dei pavimenti o sopra gli ultimi solai. Può inoltre essere combinata con fibra di juta per la realizzazione di pannelli isolanti da esterno.
  • Paglia: utilizzata come materiale termoisolante, è ecologica, biodegradabile, poco costosa e facilmente rigenerabile. Garantisce la perfetta traspirabilità delle pareti in cui viene utilizzata, anche in combinazione con argilla e calce, e limita i fenomeni di condensa superficiale.

Isolanti inorganici sintetici

  • Lana di vetro e lana di roccia: sono entrambi materiali isolanti a base di fibre minerali con buone proprietà termoisolanti (λ=0,035-0,04 W/mK), buona resistenza all'invecchiamento e stabilità, resistenza ai parassiti e non è putrescibile. I pannelli di lana di vetro e lana di roccia sono utilizzati in tutti i campi di applicazione dell'edilizia, fatta eccezione per le pareti a contatto con la terra e per l'isolamento dei tetti a struttura inversa. L'utilizzo più diffuso è quello dei pannelli isolanti per facciate, come sistema di compound termoisolante.
  • Silicato di calcio: i pannelli a base di silicato di calcio sono prodotti con sabbia quarzosa e calce e poi armati con cellulosa, per renderli più stabili. L'elevata porosità del materiale determina una grande capacità di accumulo dell'acqua e proprietà termoisolanti accettabili (λ=0,05-0,07 W/mK). Il silicato di calce viene utilizzato per il risanamento dei muri umidi a causa della condensa, per l'isolamento interno e l'eliminazione delle muffe e per l'isolamento delle facciate soggette a tutela.

Isolanti inorganici naturali

  • Argilla espansa: materiale edilizio ottenuto dalla cottura dell'argilla. Ciò le conferisce un'elevata resistenza alla pressione e, al tempo stesso, leggerezza e un buon potere isolante. Utilizzata in forma sfusa all'interno di intercapedini, coperture, pavimenti e sottotetti non praticabili, ma anche nella produzione di calcestruzzi alleggeriti termo-fonoisolanti.
  • Perlite espansa: conosciuta anche come "vetro naturale", viene utilizzata per l'isolamento di intercapedini, soffitti e pavimenti. Ha buone proprietà termoisolanti (λ=0,04-0,06 W/mK) e ottime capacità di regolare l'umidità.
  • Pomice: roccia vulcanica con struttura alveolare a pori di grandezza variabile. È uno dei materiali da costruzione più antichi, con buone capacità fonoassorbenti, traspirante, incombustibile e stabile nel tempo. Può essere impiegata sia sfusa che miscelata come inerte nei calcestruzzi alleggeriti. Grazie alla sua superficie ruvida viene utilizzata per ottenere intonaci ad elevata aderenza, termo-fonoisolanti e resistenti al fuoco.

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Scritto da Federico Mattei

Cresciuto a pane e edilizia. Dopo gli studi in economia e commercio sbarco nell’azienda di famiglia occupandomi di acquisti. Tutti i giorni ho la fortuna di poter valutare i migliori fornitori e scegliere i prodotti più adatti da proporre all'interno dei nostri punti vendita. Appassionato di ecologia e ambiente, mi piace osservare i progressi dell’edilizia verso un modo di costruire più efficiente e responsabile.

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